In Algeria, avverte il quotidiano Liberté, si assiste a una preoccupante deriva autoritaria. Nelle ultime settimane, in vista delle elezioni legislative del 12 giugno, ci sono stati numerosi arresti di studenti, giornalisti o esponenti della società civile. Per tre venerdì consecutivi sono state vietate ad Algeri e in altre grandi città le manifestazioni dell’ hirak , il movimento pacifico che da due anni chiede un cambiamento profondo del regime. L’opposizione algerina denuncia il tentativo del governo e del presidente Abdelmajid Tebboune di mettere a tacere le voci critiche in vista di un voto falsato che “si terrà sotto il segno del clientelismo”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati