Michelangelo non si considerava un vero pittore. Il suo primo amore è stato la scultura. Eppure nel 1508 si lasciò convincere a dipingere i prodigiosi affreschi del soffitto della cappella Sistina. Per i quattro anni che impiegò a coprire quei quattromila metri quadrati di immagini sublimi, rimase pieno di risentimento e si lamentò spesso. Quel progetto lo aveva costretto ad abbandonare due grandi sculture sulle quali avrebbe preferito lavorare. Temeva che i suoi nemici avessero convinto il papa ad affidargli quell’incarico per dimostrare quanto era mediocre la sua pittura. Ma oggi gli affreschi della cappella Sistina sono considerati un capolavoro. Ho il sospetto che nel 2011 ti troverai ad affrontare la tua versione del dilemma di Michelangelo, Scorpione: ti verrà offerto un lavoro che non consideri il tuo forte. È probabile, però, che questa “diversione” produca risultati interessanti.