28 novembre 2023 11:57

Tre nuovi casi legati alle violenze sessuali hanno scosso in questi giorni la musica statunitense: il primo riguarda il rapper Diddy, un tempo conosciuto come Puff Daddy. Il secondo invece ha a che fare con il cantante dei Guns N’ Roses Axl Rose. Il terzo vede coinvolto il discografico Jimmy Iovine.

La vicenda di Diddy, il cui vero nome è Sean Love Combs, è venuta fuori per la prima volta il 16 novembre, quando la cantante rnb Cassie ha accusato il musicista e discografico di New York di stupro, manipolazione psicologica e abusi di vario tipo nell’ambito di una causa che si è risolta con un accordo tra le parti. I fatti contestati a Combs sono successi a partire dal 2005, quando Cassie conobbe il rapper (al tempo lei aveva 19 anni, lui 37) e firmò un contratto discografico con l’etichetta di Diddy, la Bad Boy Records. Negli anni successivi, sostiene Cassie, l’uomo ebbe una relazione con lei, ma si comportava in modo possessivo e manipolatorio, costringendola ad assumere droghe e minacciandola spesso per costringerla a fare quello che voleva lui. In alcune occasioni ci sarebbero stati dei rapporti sessuali con prostitute, filmati e poi diffusi dallo stesso Combs, e almeno un episodio di violenza sessuale nei confronti di Cassie, avvenuto nel 2018.

Il 24 novembre è emerso che altre due donne, Joi Dickerson-Neal e una identificata come Jane Doe (un nome usato nel gergo giuridico statunitense per tutelare l’anonimato di una donna), hanno fatto causa a Diddy per violenza sessuale e abusi psicologici. I legali di Combs sostengono che le accuse siano false.

Diddy è stato una delle figure di riferimento del rap statunitense. Rappresentante della “East Coast”, nella sua carriera ha prodotto artisti come Notorious B.I.G. (del quale era anche amico), Mary J. Blige e Usher. Nel 1997 pubblicò I’ll be missing you, dedicata alla memoria di Notorius B.I.G., morto in una sparatoria pochi mesi prima dell’uscita del brano. Il pezzo campionò senza permesso Every breath you take dei Police – e per questo Combs fu condannato a versare un cospicuo risarcimento a Sting– e fu la prima canzone rap a raggiungere il primo posto della classifica statunitense.

Il secondo caso riguarda Axl Rose e si è aperto dopo che il 22 novembre l’ex modella Sheila Kennedy ha citato in giudizio il cantante dei Guns N’ Roses per una presunta violenza sessuale avvenuta nel 1989 e ha chiesto un risarcimento. Kennedy sostiene che Axl Rose usò la sua celebrità per “manipolarla, controllarla e aggredirla sessualmente” a una festa, causandole “sintomi simili al disturbo da stress post-traumatico”. In seguito l’avrebbe anche violentata nella sua camera d’albergo. I legali del cantante ritengono le accuse “false”.

Le accuse di abusi sessuali rivolte invece al discografico Jimmy Iovine, fondatore dell’etichetta Interscope Records e creatore insieme a Dr. Dre della linea di cuffie Beats, si riferiscono a fatti risalenti all’agosto 2007. Anche in questo caso gli avvocati della difesa le respingono.

Queste denunce sono arrivate quasi in contemporanea anche per un motivo legale: il 24 novembre è scaduta l’Adult survivors act, una legge dello stato di New York che offre alle vittime di violenza sessuale una finestra temporale per denunciare in sede civile reati che altrimenti sarebbero caduti in prescrizione. Tra gli accusati più famosi in questo momento ci sono anche l’attore Jamie Foxx e il sindaco di New York Eric Adams.

Questo testo è tratto dalla newsletter Musicale.

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