“Il Benin non è caduto nelle mani dei militari, ma è cambiato: oggi è tra quei paesi dove la transizione pacifica del potere non si può più dare per scontata”, scrive il sito Afrik.com dopo il tentativo di colpo di stato contro il presidente Patrice Talon (nella foto), condotto il 7 dicembre da un gruppo di soldati guidati dal colonnello Pascal Tigri. Alla fine della giornata quattordici militari erano stati arrestati. Il tentativo di golpe, che ha colto di sorpresa molti osservatori perché l’ultimo risaliva al 1975, è stato sventato grazie a un intervento immediato delle forze di terra e dell’aviazione della Nigeria, inviate su richiesta di Talon per conto della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale. Ma ora, nota Afrik.com, è il momento di interrogarsi sulle motivazioni che hanno spinto i golpisti ad agire, a cominciare dall’insofferenza per i metodi autoritari adottati da Talon da quando è arrivato al potere nel 2016, e dalla minaccia dei gruppi jihadisti nel nord del paese.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1644 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati