Varsavia, Polonia (Roman Koziel, ZUMA Press Wire/Ansa)

Il 26 novembre 43 dipendenti polacchi del produttore francese di componenti per automobili Valeo si sono radunati davanti alla sede centrale del gruppo a Parigi. “Il loro obiettivo”, spiega Mediapart, “era chiedere aiuto ai dirigenti dell’azienda, visto che la loro sede di Chrzanów era alle prese con una durissima vertenza sindacale, un conflitto che mette a nudo sia i metodi della Valeo sia il lato oscuro del miracolo economico polacco”. Il conflitto allo stabilimento di Chrzanów, che impiega 2.500 dei 7.500 lavoratori polacchi della Valeo, è cominciato con il rifiuto della direzione di rinegoziare l’accordo raggiunto a marzo con il sindacato Solidarność, che prevedeva un aumento salariale mensile di 200 złoty, pari a circa 47,30 euro. L’intesa non ha soddisfatto i dipendenti, semplicemente perché i soldi in busta paga non bastano per arrivare alla fine del mese in modo dignitoso, anche se in Polonia il salario minimo è aumentato del 79,4 per cento tra il 2020 e il 2025. Katarzyna Jamróz, responsabile del sindacato Sierpień 80 (Agosto 80), ha dichiarato che già a metà del mese i dipendenti sono “completamente al verde” e devono “scegliere tra comprare gli stivali per i bambini e riscaldare le loro case”. Uno dei dipendenti arrivati a Parigi per protestare ha detto che guadagna mille euro al mese, una cifra che, al netto delle spese fisse, gli lascia solo quattrocento euro. Per questo Sierpień 80 chiede un aumento salariale di mille złoty (circa 236 euro) al mese, oltre a varie indennità. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1644 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati