Il 14 dicembre in Cile si tiene il secondo turno delle elezioni presidenziali ed è molto probabile una vittoria del candidato di estrema destra José Antonio Kast su Jeannette Jara, del Partito comunista ed ex ministra del lavoro del governo uscente di Gabriel Boric. Sul quotidiano spagnolo El País, il giornalista cileno Patricio Fernández scrive che “tutto indica che il disprezzo per la sinistra è più forte del timore dell’autoritarismo di destra. Lo stesso ex presidente democristiano Eduardo Frei, il cui padre fu quasi certamente ucciso dalla dittatura, ha detto di preferire Kast, un sostenitore convinto del generale Augusto Pinochet. Di certo questo non condizionerà la scelta degli elettori al momento del voto, ma illustra bene la rottura con i criteri che finora avevano orientato le scelte politiche dei cileni” .
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Questo articolo è uscito sul numero 1644 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati