Immagini
Brittany Hosea-Small, Afp/Getty Images

Cappa infernale

San Francisco, Stati Uniti
9 settembre 2020

La città di San Francisco nella mattinata del 9 settembre. Gli incendi che stanno colpendo la costa occidentale degli Stati Uniti da settimane hanno creato una coltre di fumo che per alcune ore ha impedito al sole d’illuminare l’area della baia. Nel nord dello stato i roghi hanno bruciato più di 120mila ettari di vegetazione, e la situazione è molto grave anche in Oregon e nello stato di Washington. Dall’inizio dell’estate gli incendi hanno distrutto più di due milioni di ettari di terra e causato almeno 27 morti.

Mauro Pimentel, Afp/Getty Images

In cenere

Mato Grosso, Brasile
12 settembre 2020

La carcassa di un alligatore nel Pantanal, la più grande pianura alluvionale del Sudamerica, che si estende negli stati brasiliani di Mato Grosso do Sul e Mato Grosso fino alla Bolivia e al Paraguay. Secondo l’istituto brasiliano per le ricerche spaziali (Inpe) da marzo a settembre di quest’anno nel Pantanal, un santuario della biodiversità, ci sono stati oltre dodicimila incendi. È il numero più alto dal 1998, quando l’istituto ha cominciato a monitorare il territorio. Più di 23mila chilometri quadrati di vegetazione sono stati distrutti.

Petros Giannakouris, Ap/Lapresse

Senza riparo

Moria, Grecia
9 settembre 2020

Le fiamme divampano ancora il giorno dopo che una serie di incendi ha distrutto il campo profughi di Moria, sull’isola di Lesbo, lasciando senza alloggio e viveri più di 12.500 persone. Le autorità greche hanno annunciato che i profughi saranno trasferiti in una nuova tendopoli da tremila posti, ma per il momento nella struttura sono entrate solo mille persone. La Commissione europea, intanto, ha deciso di stanziare dei fondi per la costruzione di un nuovo centro di prima accoglienza a Lesbo.

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