13 ottobre 2017 17:22

Dal 13 al 15 ottobre la città di Foligno ospita l’Umbria world fest. Il tema di questa sedicesima edizione è la postverità, che nel 2016 è stata scelta come parola dell’anno dall’Oxford dictionary. L’obiettivo del festival è quello di riflettere sulle difficoltà sempre maggiori nel distinguere tra realtà e finzione nel mondo dell’informazione, dei social network e della fotografia.

Il curatore Marco Pinna ha selezionato una serie di lavori fotografici che si interrogano sul ruolo delle immagini come testimonianza e sui dubbi che sollevano quando sono pubblicate sui giornali.

Tra i fotografi scelti c’è la spagnola Cristina de Middel con il lavoro Jan Mayen. De Middel, attraverso immagini d’epoca e ricostruzioni moderne, racconta un falso storico del 1911, quando una spedizione di esploratori documentò la scoperta di un’isola artica senza averla mai visitata.

J. Henry Fair ha raccontato i disastri ambientali causati dall’industria nella serie Industrial scars, usando immagini aeree che a prima vista evocano bellezza, ma poi si rivelano visioni di eventi drammatici e devastanti. Il giovane artista messicano Diego Moreno, con il progetto Guardians of memory, costruisce una serie di fotografie sulla tradizione antica dei guardiani del quartiere La Merced a San Cristóbal de las Casas, nel Chiapas messicano. Il suo lavoro riflette sul “subconscio individuale e collettivo, inserito nella complesso panorama di culture e credenze che convivono nel Messico contemporaneo”, spiega Moreno.

E ancora: Max Pinkers con il lavoro Lotus sui transessuali in Thailandia; Daniel Berehulak, che ha documentato la campagna antidroga del presidente filippino Rodrigo Duterte; Antonio Faccilongo con il lavoro Habibi sulle donne palestinesi che pagano delle persone per ottenere lo sperma dei mariti nelle carceri israeliane, con cui poi fare la fecondazione in vitro.

Oltre alle mostre, aperte fino al 13 novembre, il programma del festival prevede concerti, incontri e letture portfolio.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it