13 luglio 2017 18:21

Da quarant’anni Eugene Richards racconta gli Stati Uniti affrontando temi come il razzismo, la povertà, la tossicodipendenza, la malattia, la famiglia, le conseguenze della guerra e del terrorismo e lo spopolamento delle zone rurali.

The run-on of time è la prima retrospettiva dedicata al suo lavoro, organizzata dal museo George Eastman di Rochester, nello stato di New York. Attraverso 146 scatti, quindici libri e filmati, si ripercorre la carriera del fotografo statunitense e i suoi legami con maestri del passato come W. Eugene Smith e Robert Frank, in particolare nella sua capacità di interpretare il presente.

Secondo April M. Watson, una delle curatrici dell’evento, il talento di Richards risiede nell’abilità di saper creare immagini emotive e immediate, che riescono a restituire anche la complessità dello sfondo sociale e delle esperienze personali dei soggetti ritratti. “Ha un’attenzione speciale per quelle storie individuali che altrimenti rimarrebbero ignorate”, afferma Watson.

Nella mostra, aperta fino al 22 ottobre, sono presenti anche i lavori più recenti come War is personal (2010) sui reduci statunitensi della guerra in Iraq e Red ball of a sun slipping down (2014), un progetto che documenta dagli anni sessanta a oggi la vita quotidiana nel delta dell’Arkansas.

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