13 ottobre 2017 18:02

Sony world photography awards
Villa Reale, Monza
Fino al 29 ottobre
Dopo Londra, la mostra dei vincitori e dei finalisti del concorso dei Sony world photography awards arriva in Italia. Il fotografo belga Frederik Buyckx è stato il vincitore assoluto del concorso con la serie Whiteout, realizzata tra i Balcani, la Scandinavia e l’Asia centrale. “Quando arriva l’inverno, il ghiaccio e la neve dominano completamente il paesaggio, e alle persone e agli animali non resta che trovare un modo per adattarsi a queste condizioni estreme. Volevo documentare la loro lotta per sopravvivere”, ha spiegato Buyckx. Alla sua quarta edizione, il concorso ha visto la partecipazione per la prima volta di paesi come la Cambogia, il Nepal e il Pakistan. La mostra include anche una sezione speciale dedicata al fotografo britannico Martin Parr, che ha ricevuto il premio alla carriera.

Davide Monteleone
Galleria del Cembalo, Roma
Fino all’11 novembre
La mostra ospita due lavori realizzati da Monteleone in occasione del centenario della rivoluzione russa. Nella serie Le tesi di aprile, il fotografo ha ricostruito il viaggio di ritorno di Lenin da Zurigo a San Pietroburgo nelle due settimane che hanno preceduto l’inizio della rivoluzione d’ottobre. Il lavoro è composto da immagini di paesaggi contemporanei, fotografia forense d’archivio e ritratti posati. In the Russian East è invece ispirato al lavoro di Richard Avedon, In the American West. I protagonisti dei ritratti di Monteleone sono figli di sopravvissuti ai gulag, ebrei dell’Israele Siberiana, eredi di imperi millenari come i Buriati o i mongoli di Gengis Khan, fotografati lungo la Transiberiana.

Umbria world fest
Foligno
Fino al 12 novembre
Questa sedicesima edizione è dedicata al tema della postverità. L’obiettivo del festival è quello di riflettere sulle difficoltà sempre maggiori nel distinguere tra realtà e finzione nel mondo dell’informazione, dei social network e della fotografia. Tra i fotografi scelti c’è la spagnola Cristina de Middel con il lavoro Jan Mayen su una finta missione esplorativa che documentò la scoperta di un’isola mai visitata; J. Henry Fair invece ha documentato i disastri ambientali causati dall’industria nella serie Industrial scars con immagini aeree che a prima vista evocano bellezza, ma poi si rivelano visioni di eventi drammatici e devastanti. Oltre alle mostre ci sono incontri, concerti e letture portfolio.

Tutti i confini ci attraversano, Franco Pagetti
Cmc – Centro culturale di Milano
Fino al 21 dicembre 2017
Una selezione di quaranta immagini che il fotogiornalista Franco Pagetti ha pubblicato su vari giornali e riviste internazionali. Si tratta soprattutto di foto tratte dai suoi reportage realizzati in situazioni di conflitto: dall’Afghanistan al Kosovo, dalla Palestina alla Sierra Leone. Tra quelli più conosciuti, i reportage da Baghdad, in Iraq, in cui è arrivato nel 2003, tre mesi prima dell’inizio del conflitto, seguendo la caduta del regime di Saddam Hussein fino al 2008. Il suo lavoro nel paese lo ha raccontato anche nel documentario Shooting war, girato dalla regista canadese Aeyliya Husain.

Phil Stern
Museo storico dello Sbarco in Sicilia, Catania
Mostra permanente
A Catania, nel museo dello Sbarco in Sicilia, il 25 settembre è stato inaugurato il Phil Stern pavilion, lo spazio dedicato alle fotografie realizzate sull’isola durante la seconda guerra mondiale dal fotografo statunitense. Si tratta di una mostra permanente composta da settanta immagini in grande formato sullo sbarco degli alleati nel luglio del 1943. Ci sono poi manifesti e poster degli anni del dopoguerra, legati al lavoro fatto da Stern sui set hollywoodiani. Un’altra sezione del padiglione è riservata al ritorno del fotografo in Sicilia nel 2013, documentato dal fotografo Carmelo Nicosia.

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